Giulia Cecchettin è la vittima numero 105 di quest’anno. Una strage assurda e inconcepibile di donne uccise dai loro fidanzati, compagni, mariti, ex. Dico: sono 105, ci rendiamo conto? A queste 105 vittime corrispondono 105 carnefici, più di 200 vite distrutte, più di 200 famiglie devastate. Non ci sono parole per questa mattanza.

Il minuto di silenzio darà frutto quando non ci saranno più donne uccise da “bravi ragazzi”, quando gli uomini accetteranno un “no” perché “quando è no, è no”, bisogna farsene una ragione.

Costruiamo insieme la cultura del rispetto, non solo per difendere le donne, ma anche per difendere gli uomini da loro stessi.

Cesira Militello

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